Ha lavorato al fianco di grandi chef italiani come Perbellini, Uliassi e Cedroni, senza dimenticare l'esperienza al Tre Corone di Giovanni Rana. Basi fondamentali per avviare il suo originale percorso di Food Boutique.
Ha scoperto il mondo della cucina molto presto: a 14 anni era già al lavoro al ristorante Malan di Pinerolo, al fianco dello chef Steven Lazzarin. "Mi occupavo solo di patate tornite e della pulizia delle escargot appena cotte, per settimane non ho fatto altro. Niente di emozionante insomma, anzi". Eppure è così che Alessio Bottin si è innamorato della cucina. Da qui un turbinio di esperienze importanti. Tra esse l’anno a Londra al ristorante Ibla, 2 stelle Michelin, poi Venezia all’Hotel Cipriani a fianco dello chef Renato Piccolotto, e sempre a Venezia l’Hotel Bawer con Giovanni Ciresa e il The Westin Europa & Regina. Arriva nella cucina di Giancarlo Perbellini, un’esperienza che gli ha dato ulteriore maturità professionale e una presa di coscienza delle responsabilità di una brigata stellata.
Nelle Marche vive per un lungo periodo entrando in contatto con grandi maestri come Uliassi e Cedroni. Poi il suo percorso si interseca di nuovo con lo chef Perbellini, e di lì a poco diventa chef executive del Tre Corone di Giovanni Rana, nel cuore della città di Verona, a pochi metri dall’Arena. Una realtà estremamente complessa ma altrettanto stimolante, che gli permette di farsi conoscere da figure importanti, e lo introduce nel mondo della ristorazione industriale direttamente con Rana.
L’ultima esperienza prima di scegliere il mondo dell’imprenditoria. Oggi lo chef Alessio Bottin è imprenditore oltre che chef, impegnato nella consulenza e nel catering&banqueting, sia per privati che per ristoranti e aziende. Ha creato il suo laboratorio, la sua "Food Boutique", dove unisce la tecnologia e l'uso di prodotti ormai scomparsi, ricchezze gastronomiche di cui si occupano giovani imprenditori che hanno la sua stessa carica e passione per ciò che fanno.
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